L’Altra Scuola

Imparare senza andare a scuola è possibile!
L’homeschooling, modalità di istruzione parentale già utilizzata in altri paesi, favorisce un apprendimento spontaneo e naturale che segue tempi, ritmi e necessità del singolo individuo.
Le nuove generazioni hanno caratteristiche evolutive diverse rispetto alle precedenti e necessitano di modelli educativi ed istruttivi innovativi che tengano conto delle doti innate, delle diversità individuali e culturali di ogni giovane individuo e che siano in linea con i loro mezzi ed esigenze che si evolvono più velocemente rispetto al passato.

Tutte le attività della cooperativa, compreso l’homeschooling, fanno riferimento al metodo educativo Essenya European Education & Evolution®. Ideato in linea con le nuove normative dell’Unione Europea, applicabile a diversi ambiti, in particolare quello scolastico, il nostro metodo si fonda sul principio secondo cui una buona ecologia interiore (il riconoscimento, la valorizzazione e l’utilizzo  consapevole delle capacità innate e uniche di ogni persona), ha un benefico ritorno sulla collettività e sull’economia a tutti i livelli.

Emergenza sanitaria e istruzione parentale a Trieste: facciamo chiarezza

 

 

L’attenzione da parte dei genitori nei confronti dell’Istruzione parentale è in progressiva crescita in Italia, ma ciò non può essere derivato esclusivamente dalla situazione creatasi con il Covid-19, divergenze di opinioni in materia sanitaria ecc, quanto invece da una precisa consapevolezza e volontà di creare un percorso di istruzione e di crescita cognitiva, emozionale e relazionale in base alle caratteristiche di ogni singolo bimbo e ragazzo, che non può essere circoscritto nell’ omologazione di un programma  ministeriale statale.
In molti Paesi infatti già da molti anni il team di insegnanti decide il percorso/ programma da fare in base al singolo individuo.

Ultimamente si sono moltiplicate nel nostro paese realtà educative diverse dalle strutture tradizionali: comunità di piccole dimensioni dove è un genitore (o una figura di riferimento) a diventare educatore. E dove spesso la “scuola” è un ambiente libero, aperto e a contatto con la natura. Non basta però favorire il contatto con la natura se però non si è preparati professionalmente a riconoscere la natura dell’anima di ogni singolo bimbo e ragazzo.

Purtroppo le formazioni riservate a educatori ed insegnanti non e’stata aggiornata in tal senso, inadeguata a modalità educative e di istruzione  per la scuola parentale.

Anche la legislazione italiana sta prendendo atto di queste nuove esigenze con una recente normativa di riferimento, che presto dovrebbe diventare ancora più puntuale grazie alle circolari ministeriali che ne specificheranno l’applicazione nei prossimi mesi. Proprio la difficoltà a reperire regole certe, infatti, è uno degli elementi che maggiormente impensieriscono quei genitori che vorrebbero imboccare la strada dell’Istruzione parentale  a Trieste

Nel nostro ordinamento la prima legge relativa all’istruzione domestica risale addirittura a fine ‘800 e si riferisce alla figura dei precettori, cioè le persone che davano lezioni in casa. A queste sono seguite poi solo richiami piuttosto vaghi alla scuola domestica o parentale nelle varie riforme della scuola. Eppure la nostra costituzione richiama il principio della libertà di insegnamento: ad essere obbligatoria è l’istruzione, non la frequenza di una scuola nell’accezione tradizionale.

Il primo tassello in questo senso è stato posto cinque anni fa con il decreto legislativo 13 del 2013 laddove si sono disciplinate le forme d’istruzione alternativa, decretando la libertà di formazione culturale attraverso apprendimenti formali ed informali. Un passaggio che, in un certo senso, ha anticipato la svolta del 2017, quando il decreto legislativo 62 ha dato maggiori indicazioni a chi si appresta a creare una scuola parentale.

Il metodo

Dagli anni 2000 la Coop.Bnna ha organizzato molte conferenze e convegni per far conoscere la possibilità di garantire ai propri figli l’Istruzione tramite altre opzioni rispwtto alla scuola tradizionale, come le Scuole Paritarie e l’Istruzione Parentale presenti in tanti Paesi del Mondo. 

Perseguiamo modalità e metodologie che rendono i bambini e ragazzi sereni, autostimando le loro capacità in relazione alla loro natura e sviluppando un alto gradimento di apprendimento, continuando ad amare la voglia di crescere e di imparare, con gioia ed entusiasmo.

Per questo motivo ci impegniamo, in gemellaggio con la Finlandia, con cui siamo in contatto e non solo, a far si che l’Istruzione venga percepita da bimbi e ragazzi come una cosa BELLA E NON “SOLO” UTILE e per questo servono formazioni ed aggiornamenti specifici dedicati a educatrici/ori, e insegnanti di ogni ordine e grado affinché possano ricevere gli strumenti adatti per poter insegnare in altre modalità più evidentemente idonee a nuove generazioni che richiedono ciò che noi definiamo “NEW ENERGY EDUCATION”.

 

I vantaggi

I bambini e i ragazzi impareranno senza la paura di non sapere, di non capire, di sentirsi confrontati con altri distimandosi o avere l’ansia da prestazione del voto o dell’interrogazione.
I genitori saranno più sereni, non dovranno continuamente stare dietro ai compiti dei figli o investire in ripetizioni. Potranno beneficiare dei weekend per rilassarsi e divertirsi insieme ai loro figli.

Gli educatori e gli insegnanti non saranno più oppressi dal sistema di insegnamento tradizionale

Jaques Prévert diceva: “BISOGNA TENTARE DI ESSERE FELICI, NON FOSSE ALTRO CHE PER DARE L’ESEMPIO
Jaques Prévert

E sappiamo quanto l’ ESEMPIO sia importante per ogni forma di apprendimento, sin dai primi 1000 giorni di vita del bambino!

Come funziona?

Bimbi e ragazzi vengono seguiti in piccoli gruppi ( da minimo 5/7 a massimo 12/15) affinché possano essere seguiti bene per favorire le loro modalità di apprendimento, superando le eventuali sensazioni sgradevoli verso l’imparare/studiare che possono essersi formate.

L’Istruzione Parentale può iniziare in qualunque momento dell’anno scolastico, in base alle normative; ovviamente se il percorso inizia subito c’è maggior tempo per conoscere le caratteristiche e le necessità di Bimbi e Ragazzi e favorire un adeguato percorso di preparazione).

Gli esami

Bimbi e ragazzi vengono seguiti fino agli esami annuali. Non si dovranno recare in altre città e scuole con costi aggiuntivi, e con una Commissione d’esame costituita da insegnanti favorevoli prima di tutto al diritto dell’istruzione.

 

Quando?

 

Da lunedì a venerdì dalle 8/9:00 alle 13/14:00 (entrata e uscita flessibili di un’ora a seconda delle esigenze).
Sabato mattina su richiesta.

Chi può partecipare?

 

Bambini e ragazzi dai 5 anni in su!

Quanto costa?

€ 300 dalle 9 alle 13
€ 320 dalle 9 alle 15

Detrazioni fiscali

Le le spese sostenute dai genitori per pagare le rette relative alla frequenza di asili nido, pubblici o privati, per un importo complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio fiscalmente a carico, possono essere detratte.

La detrazione va divisa tra i genitori sulla base dell’onere da ciascuno sostenuto. Se il documento di spesa è intestato al bambino, o ad uno solo dei coniugi, è comunque possibile annotare sullo stesso la percentuale di ripartizione.

Se la spesa riguarda più di un figlio, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 33 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun figlio.

L’importo deve comprendere le somme indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 33. Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2018 che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 Tuir” (punti da 701 a 706) della Certificazione Unica con il codice onere 33. Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2018, se nello stesso periodo si è fruito del bonus asili nido.

Nuove disposizioni legislative per l’istruzione parentale a Trieste

Il D. Lgs. 62/2017 all’art. 23 prevede solo che la comunicazione vada effettuata “annualmente”.
È necessario però distinguere due situazioni diverse: quella di chi comincia l’istruzione famigliare interrompendo la frequenza scolastica ad un momento qualsiasi dell’anno scolastico e quella di chi invece non ha mai frequentato la scuola o prosegue nell’istruzione parentale.

Nel caso di proseguimento di un percorso di istruzione parentale già cominciato, va segnalata la prassi di inviare la comunicazione : entro il 28 gennaio di ogni anno, per comunicare “preventivamente” la scelta di istruzione famigliare per l’anno scolastico successivo 2022/2023 (quello che comincia nel successivo mese di settembre e si concluderà nel mese di giugno dell’anno dopo).

Nel caso specifico dei ragazzini che nell’anno scolastico successivo sarebbero iscritti alla prima classe (della scuola primaria, della scuola media, della scuola superiore, di una scuola regionale) ecc.
La comunicazione di istruzione parentale va presentata nel momento in cui si opta per questa modalità di istruzione.
Quando i genitori scelgono l’istruzione familiare interrompendo la frequenza presso una scuola statale o paritaria.

 

La CM 35/2010 riporta che:

coloro che si ritirano prima del 15 marzo, a seguito di comunicazione formale che la scuola frequentata acquisisce al proprio protocollo, hanno l’obbligo di completare la formazione con istruzione familiare. In caso di ritiro, i genitori, o coloro che ne fanno le veci, devono dimostrare, alla scuola statale frequentata, di avere capacità tecnica od economica per l’istruzione parentale; se quella frequentata è una scuola paritaria, la comunicazione del ritiro, integrata dalla detta dimostrazione, deve essere inviata anche al dirigente scolastico di una delle scuole statali del territorio di residenza che provvede agli opportuni controlli (art. 111 D.L.vo n. 297/1994; art. 1, comma 4, D.L.vo 15 aprile 2005, n. 76).

L’importo deve comprendere le somme indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 33. Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2018 che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 Tuir” (punti da 701 a 706) della Certificazione Unica con il codice onere 33. Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2018, se nello stesso periodo si è fruito del bonus asili nido.

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